Duemilacinquantatresimo giono quindici ore e 25 minuti



L'unica cosa che posso dire con sicurezza è che inizio dolcemente a trastullarmi con i pensieri e l'immaginazione mi porta in un posto molto lontano. Proprio adesso, per spezzare la noia di un lungo pomeriggio, mi sto divertendo a giocherellare con una delle mie cianfrusaglie, una piccola pietra scura a forma piramidale di chiara origine mediorientale. Ho cominciato ad osservarla, dapprima distrattamente con un certo distacco, poi col passare dei minuti sempre con maggior attenzione, fino a scoprirne tutti i particolari. La superficie è levigata e piacevole al tatto, tanto liscia da sembrare quasi metallica, di un colore nero intenso con dei riflessi argentei, quasi luminosi. Lungo il dorso d'ogni faccia triangolare ci sono dei segni di forma geometrica, linee rette alternate a minuscoli cerchi, ed il tutto si conclude in quattro piccole incisioni dorate simili ad una mezzaluna. Provo a chiudere gli occhi. Non so spiegare esattamente come, ma la mia mente sta trasformando quella forma poliedrica nell'enorme carena di un'astronave.Dopo pochi istanti, come per miracolo, sono già in volo a bordo della mia piccola piramide spaziale.

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